• Un percorso che parte da lontano

    Passo di Pietena - Lorenzo Kleinschmidt

25 anni di storia

La storia ci dice che si inizia a parlare di “TransParco” nel 1994 in un volume edito dalla Cooperativa Alpi Feltrine.
25 anni dopo un gruppo di ragazzi riprende in mano quel tracciato e si pone l’obiettivo di farlo conoscere a tutti.

  • 1994
    Transparco su idea di Teddy Soppelsa
  • 1996
    Trekking organizzato da Mountain Wilderness
  • 2019
    Alta VIa Dolomiti Bellunesi
Transparco Teddy Soppelsa

Transparco

Questo era il nome originario di questo percorso, per la prima volta identificato e descritto da Teddy Soppelsa nel 1994 in un volume edito dalla Cooperativa Alpi Feltrine.

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi era appena stato istituito il 12 luglio 1993 e Teddy Soppelsa assieme a Elena Luise, Roberto Luise, Juri Nascimbene e Fabio Padovan ne raccontavano la storia, le ricchezze e proponevano degli itinerari per conoscerlo.

Tra questi Teddy Soppelsa descrisse un percorso in 7 tappe da Forno di Zoldo raggiungeva Feltre unendo in un unico sentiero tutto il territorio del Parco, andando a sfruttare le rete sentieristica già presente.

Nel tempo grazie a vari interventi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e dei CAI  sono stati sviluppati nuovi sentieri che con questo progetto vengono presi in considerazione per migliorare il percorso.
Per esempio l’attraversamento della Val Cordevole ora vede ridursi da 6 a 1 i chilometri di asfalto che il camminatore si trova a dover percorrere.

Mountain Wilderness

Nel 1996, l’Associazione Mountain Wilderness con l’Ente Parco organizzano la prima esperienza guidata da un geologo, un faunista e un botanico, per l’occasione il tracciato seguito risulterà leggermente diverso da quello descritto dalla Transparco.

L’esperienza viene raccontata sul primo numero di Tracce, il periodico del parco, con un diario delle giornate trascorse sul percorso.

Una delle prime segnalazione della Lince all’interno del Parco è avvenuta proprio in questa occasione nel tratto dal rifugio Boz a Passo Finestra.

  • Archivio Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
  • Archivio Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
  • Archivio Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
  • Archivio Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
  • Archivio Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Un nuovo approccio

Nel 2017, la sezione CAI di Feltre e l’Ente Parco Dolomiti Bellunesi, credono nell‘idea di un gruppo di ragazzi, under 30 nati e cresciuti tra le vallate bellunesi, di rilanciare quella che abbiamo chiamato Alta Via Dolomiti Bellunesi.

Il progetto viene co-finanziato dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, e realizzato dalla sezione CAI di Feltre assieme alle sezioni di Belluno, Longarone, Val di Zoldo, Oderzo e Agordo.

Per far partire il progetto sono stati coinvolti dei partner privati che hanno finanziato parte del progetto e dato supporto alla sua realizzazione: AKU, Ferrino, Karpos in primis e altre realtà locali come Dolpi – Eyewear Made in Dolomites e La Birreria Pedavena.

Nel 2018 si sono tenuti diversi incontri di lavoro assieme anche ad associazioni del luogo e citiamo Il Centro Studi Montagna Sospirolese e il consorzio turistico di Val di Zoldo. Nell’estate sono stati fatti i primi lavori sul percorso con raccolta del materiale fotografico e video, la registrazione delle tracce GPS, e l’apposizione delle targhette di segnalazione che continuerà fino a fine anno.

Dal 2019 l’Alta Via Dolomiti Bellunesi è realtà!

  • Cimonega - Roberto De Pellegrin
  • Apposizione targhette - Roberto De Pellegrin
  • Un po' di slackline al Pramperet - Roberto De Pellegrin
  • Il gruppo quasi al completo in Ramezza - Roberto De Pellegrin